11 La mafia è un teatro
Di quella volta che ho scritto uno spettacolo teatrale, di un video da una nave di soccorso, di un aggiornamento sul tema incendi in Sicilia
Sono giornate -- ma che dico giornate, settimane, mesi, anni, vite di fuoco. Ho appena chiuso un corso alla Scuola del fumetto di Palermo e ne sto per iniziare un altro, ho delle megariunioni ad attendermi in Panini, l’organizzazione del Trapani Comix entra nel vivo, sto scrivendo due sceneggiature per altrettante graphic novel oltre alle ormai solite storie di Spider-Man e – soprattutto – concedermi pochi giorni di riposo durante le feste ha mandato a monte la mia scaletta. Insomma, ho pochissimo tempo da dedicare a queste righe e, tra l’altro, rimando da tempo un lungo pezzo che ho abbozzato per la newsletter e che spero prima o poi di proporvi.
Nell’attesa, ricordate che potete iscrivervi a Zona Negativa da qui:
E potete spargere il verbo da qui:
Ho pensato dunque a una soluzione per darvi un contenuto corposo e – spero – interessante…
La mafia normale
Nel 2012 ero reduce da intensi anni di studio del fenomeno mafioso sfociati in alcuni articoli e tre libri: Peppino Impastato - Un giullare contro la mafia, Mauro Rostagno - Prove tecniche per un mondo migliore e l’inchiesta Supermarket Mafia. Fu in quel periodo che mi contattò Paolo Salerno (una delle menti più brillanti del mio territorio), allora presidente dell’Associazione Antiracket, chiedendomi di scrivere uno spettacolo teatrale. Era la prima volta che mi trovavo a scrivere una sceneggiatura per il teatro (o almeno, la prima occasione che sarebbe andata in porto fino alla fine) e condividevo il ragionamento di Paolo: invece di proporre agli studenti la solita pallosissima conferenza con espertoni e autorità, dovremmo provare a intrigarli con qualcosa di efficace, come uno spettacolo teatrale piuttosto breve e moderno nell’approccio e la regia. Ho chiesto subito aiuto all’amico regista Piervittorio Demitry, che mi ha dato una mano anche alla sceneggiatura, e in breve tempo è emerso un cast straordinario: Tiziana Ciotta, Marco Marcantonio, Lorena Ingarsia e il compianto Michele Morfino, colonna del teatro siciliano.
Ho pensato a un approccio grottesco per raccontare la mafia: non la biografia di una vittima, non una storia di boss, ma una distopia. Cosa succederebbe se tutte quelle cose che troviamo alla base del pensiero mafioso, della cosiddetta “mafiosità”, fossero normali? Come sarebbe un mondo dove è normale (più normale di come sia) che si facciano strada i corrotti e i prepotenti, dove per trovare lavoro devi presentare un “modulo di raccomandazione”, dove i mafiosi vengono osannati e gli onesti cancellati dalla Storia?
Il risultato è La mafia normale, spettacolo che ha fatto un tour in giro per la Sicilia prima di fermarsi per varie ragioni. La prima e più importante, purtroppo, la perdita di Michele, anima dello spettacolo (non me ne voglia nessun altro).
Per fortuna, abbiamo un video ben girato della prima svoltasi al Cineteatro Arlecchino (altro pezzo di storia di Trapani che non esiste più). Se ne avete voglia, potete vederlo qui. E se siete insegnanti o educatori potete farne l’uso che volete, proiettandolo in classe, magari.
Una cosa che ho scritto (e hanno tradotto)

Come scrivevo la settimana scorsa, pochi giorni fa è arrivato anche in Francia grazie a Steinkis Per amore di Monna Lisa, edito in Italia da Feltrinelli. Arrivano le prime recensioni da Oltralpe e mi sembrano tutte positive: qui, qui, e qui (tranquilli, ho messo direttamente il link di Google translate, ma se potete consiglio in francese).
Una cosa che ho visto
Va la ricordate Cutro? Molti no, nonostante stavolta i morti siano arrivati sulle nostre spiagge, perché l’operazione di rimozione sul tema migrazioni e soccorso in mare, da parte dell’attuale governo, è stata più scientifica ed efficiente di tutti i (colpevoli) governi precedenti. Su Repubblica c’è un ottimo videoreportage di Gianvito Rutigliano dalla Ocean Viking bloccata a Bari a causa delle conseguenze del “decreto Piantedosi”. La Ocean Viking, per intenderci, è l’erede della nave di soccorso Aquarius a cui io e Lelio abbiamo dedicato Salvezza.
Potete vederlo qui.
Una cosa che ho letto

Presto o tardi approfondirò su queste colonne Fuoco blasfemo, l’inchiesta a fumetti che ho realizzato con Margherita Tramutoli per la Revue Dessinée uscito a luglio 2023. Intanto, sul tema incendi in Sicilia, segnalo questo pezzo del buon Giacomo di Girolamo per Linkiesta. È un po’ un sequel del nostro reportage in termini di cosa è accaduto nel resto dell’anno e quali sono le inadempienze dei governi, regionale e nazionale.
Insomma, alla fine un po’ di contenuti li ho tirati fuori anche stavolta. Ci leggiamo la settimana prossima, se sopravvivo a quello che mi aspetta in agenda.
Fate i bravi e le brave,
– Marco