14 La vomitevole propaganda mutante
Di un corso di fumetto online che potete seguire, sulle polemiche dei nerd scontenti, su tre personaggi dei comics finiti nell'occhio del ciclone perché la gente non capisce quello che legge
Rieccoci su Zona Negativa. Prima si trattare dell’argomento in oggetto, un’informazione per coloro che volessero abbeverarsi alla mia saggezza.
Professor Rizzo
A me, miei Riz-men! (non suona bene)
Qualche tempo fa ho realizzato un corso per Edulia, la piattaforma di e-learning di Treccani. È un breve – ma credo efficace – corso di graphic journalism, con una panoramica con alcuni cenni storici e una parte sulle tecniche con esempi da mie opere.
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LGBTQ+X
Uno dei pochi gruppi Facebook che bazzico nelle mie rare capatine social, a parte quelli sugli orti e il giardinaggio, è X-Men World - Italia. Come forse saprete, infatti, da tredici anni mi occupo delle edizioni italiane dei fumetti degli X-Men per conto di Panini Comics. È dunque interessante per me tastare il polso dei lettori italiani, capire che proposte e idee hanno e cosa ne pensano delle storie che stiamo pubblicando.
Ogni tanto, però, leggo qualcosa che mi fa cascare le braccia, non solo per l’uso creativo delle virgole.
Questo commento era in un thread in cui si discuteva del coming out di alcuni personaggi: l’Uomo Ghiaccio, Rachel Summers e Betsy Braddock. Lo spunto era un articolo di un blog che neanche nomino1 ma la discussione che ne è scaturita mi ha suscitato diverse sensazioni, amarezza in primis.
I tre citati qui sopra sono personaggi storici2 che negli ultimi anni hanno visto una svolta più o meno inaspettata. L’Uomo Ghiaccio ha fatto coming out3 nell’ormai lontano 2015, in una storia di All-New X-Men scritta da Brian M. Bendis e disegnata da Mahmud Asrar. La storia degli X-Men è ricca di paradossi temporali e il Bobby Drake che si è rivelato essere gay era una versione più giovane giunta dal passato, che bazzicava il presente con la sua controparte adulta ancora in circolazione. Un confronto tra il Bobby giovane, ormai consapevole, e quello più anziano ha portato il secondo a interrogarsi sui propri trascorsi sentimentali e a darsi una spiegazione: ecco perché le sue relazioni con delle donne erano sempre andate male e si era autosabotato!

Il mio interlocutore virtuale proprio non se lo spiegava: in termini meno eleganti si chiedeva come potesse rivelarsi gay un uomo che aveva avuto relazioni con tante donne.
Subito prima di capire che fosse tempo perso, gli ho spiegato che anche nella vita reale può capitare che una persona faccia coming out dopo una vita di relazioni etero per le ragioni più disparate (la più semplice… forse Bobby Drake è sempre stato bisessuale).
I sentimenti, nella vita reale, sono materia complessa: se un personaggio dei fumetti viene raccontato con più realismo, così come ci concedono i tempi che viviamo, anche i suoi sentimenti diventeranno complessi.
C’era chi sapeva
Contrariamente a quanto dal 2015 viene sostenuto da chi non si rassegna, non è stata una rivelazione inattesa per i lettori più attenti. Qualcuno, tempo fa, si è preso anche la briga di mettere in fila gli indizi più importanti sulla sessualità dell’Uomo Ghiaccio. Dopo anni di accenni e inside jokes, il racconto in cui la metafora diventava più evidente è del 1994, su Uncanny X-Men #319 di Scott Lobdell e Steve Epting. La metafora è la solita, quella che ancora non entra nella testa di alcuni (sedicenti) appassionati lettori. I mutanti rappresentano il “diverso” nell’accezione più malleabile del termine.

In Uncanny X-Men #319 Bobby e Rogue, due amici impegnati in un viaggio on the road dopo avere subito diverse tragedie, fanno sosta a casa dei genitori del primo. Il padre dell’Uomo Ghiaccio è rappresentato come un razzista e bigotto che non ha mai accettato la vera natura del figlio, cioè omosess— ehm, mutante. O almeno, “mutante” è quello che viene detto esplicitamente. Teniamo anche conto che all’epoca era ancora in vigore il Comics Code Authority, il codice di autocensura dei fumetti americani che Marvel abbandonò a inizio anni 2000 e che limitava temi e toni.
Dal 2015 l’Uomo Ghiaccio è diventato il personaggio omosessuale più prominente di casa Marvel. Fino ad allora il ruolo era affibbiato a un personaggio di terza (o quarta) fascia, il canadese Northstar, il primo super eroe di una grossa casa editrice a fare coming out, peraltro in una storia del 1992 in cui adottava una bambina malata di Aids.
Betsy & Rachel
Dei tre personaggi citati in apertura, il successivo coming out (agli occhi dei lettori) è stato quello di Betsy Braddock, all’epoca in cui si faceva chiamare Psylocke, abitava il corpo di una ninja giapponese4 e militava in X-Force, gruppo “spin-off” degli X-Men.

Da quando avvenne quello scambio di corpi, nei primissimi anni 90, Betsy passò da mite inglesina posh a sensuale killer provocatrice, con un costume ideato da Jim Lee che omaggiava l’Elektra di Frank Miller (ma viola invece che rosso) e atteggiamenti sensuali che fecero vacillare anche quel boy scout di Ciclope. Vent’anni dopo, nelle storie di X-Force scritte da Sam Humphries, Betsy ha avuto una breve ma intensa relazione con Cluster. Si trattava di un clone del suo amante Fantomex, la sua “parte buona” in un altro corpo… la parte di cui Betsy era innamorata.
Negli ultimi anni, Betsy è tornata nel suo corpo originale. Ha vissuto qualche avventura qua e là, è diventata Capitan Bretagna5 e si è messa insieme a una vecchia compagna di squadra, Rachel Grey Summers.
Sebbene moltissimi (sempre tra i succitati sedicenti appassionati lettori) si siano dimenticati delle storie in cui Betsy ha avuto una relazione omosessuale, il fatto che lei e Rachel siano diventati una coppia ha scosso i lettori più di altri coming out. Forse perché sono due donne o forse perché la storia è stata scritta da una donna, Tini Howard.
Eppure, da decenni esisteva una minoranza rumorosa che vedeva in Rachel un’icona LGBTQ+ e si aspettava questa svolta, quando non l’aveva messa nera su bianco in fan fiction. Nelle sue prime apparizioni, negli anni 80, la carica sexy di Rachel era rappresentata dal costume: una tuta attillatissima rosso-nera, con spuntoni ovunque, capelli corti, treccina e… guinzaglio. Ma non solo: stando ad alcuni studiosi, anche dalle sue relazioni con i compagni di squadra e con il resto del mondo. Rachel proveniva da un futuro distopico6 in cui i mutanti erano braccati e rinchiusi in campi di concentramento. Lei era tra quelli che avevano subito un lavaggio del cervello ed erano costretti a dare la caccia ai propri simili. Venivano chiamati Segugi e tenuti al guinzaglio dagli umani.
Un inciso, sempre parlando di metafore: i mutanti prigionieri dal governo erano costretti a indossare una divisa da prigionieri con un marchio “M” sul petto, venivano rinchiusi in campi di concentramento quando non sterminati e vittime di propaganda e campagne d’odio.
Tornando a Betsy e Rachel: dopo qualche mese di vago corteggiamento, su Knights of X #4 del 2022 le due si sono baciate e da allora sono diventate una coppia.
Quando avviene qualcosa del genere, alcuni lettori scontenti si appellano a “quello che avrebbero voluto gli autori”. Ma premesso che questi personaggi non sono degli autori ma di una casa editrice (per varie ovvie ragioni), credo molti ignorino cosa avrebbe voluto l’autore che ha creato Rachel Summers e che più di altri l’ha plasmata, ossia Chris Claremont. Infatti “X-Chris”, il più acclamato sceneggiatore di storie degli X-Men e colui che in 16 anni li ha trasformati in un best seller, se avesse potuto avrebbe raccontato la storia d’amore tra Rachel e un’altra giovane X-Woman, Kitty Pryde7.
Nei suoi piani, Kitty avrebbe dovuto intraprendere la carriera politica fino a diventare Presidente degli USA, con Rachel al suo fianco come First Lady. Se volete approfondire, se ne parla in questa lunga intervista nel bel podcast Jay & Miles X-Plain the X-Men.
Morale della favola
Come si riassume questo papello per chi non ha intenzione di conoscere vita, morti, miracoli e vite sentimentali di tre personaggi dei fumetti?
Semplice: se leggi dei fumetti che parlano di una minoranza oppressa8 e sei un omofobo (o un razzista, o uno xenofobo, etc etc) dovresti rileggerli ad alta voce. Se anche così non li capisci allora, davvero: lascia perdere, non capisci un cazzo. Scegliti un hobby più vicino ai tuoi ideali, tipo fare cinghiamattanza ai concerti organizzati da Casa Pound.
Non so tra voi che leggete quanti siano interessati a queste digressioni così specifiche sul fumetto. Ma come potrete intuire sono temi importanti, personaggi con cui sono cresciuto ed è un fandom che frequento. Provo grande amarezza quando vedo queste assurde contraddizioni e parlarne qui, oltre a fare un po’ di “vomitevole propaganda”, mi permette di argomentare meglio che in qualunque social. Se chi la pensa come me leggerà e scoprirà qualcosa di più, bene. Se chi la pensa diversamente dovesse imparare qualcosa, ancora meglio.
Se chi crede che sia in atto un grande piano woke per plasmare le giovani menti dovesse restare scontento e rimarrà convinto delle proprie idee… pazienza.
Riprenderemo l’argomento.
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A rileggerci,
— Marco
L’autore è un tizio abbastanza noto nel micromondo fumettoso. Uno che attraverso vari nickname avvelena pozzi su temi sensibili solitamente con argomentazioni di estrema, davvero estrema destra.
L’Uomo Ghiaccio ha debuttato addirittura nel 1963 col resto dei primi X-Men, “i teenager più strani di tutti i tempi”, come recitava lo strillo in copertina.
In realtà, non fu un coming out ma un outing da parte di Jean, la compagna di squadra telepate che leggendogli la mente lo portò di fronte all’evidenza. Fu una delle cose più contestate a Bendis.
È complicato, lasciamo perdere.
Personaggio fichissimo e dalla storia editoriale assurda, a cui prima o poi dedicherò una newsletter.
I lettori di fumetti sapranno che parlo di Giorni di un futuro passato. Devo dire che anche il film vagamente ispirato a quella saga non è affatto male. In quel futuro alternativo Rachel aveva una relazione con Franklin Richards, figlio di Mr. Fantastic e la Donna Invisibile dei Fantastici Quattro, e questo implica per alcuni che no! non è possibile che Rachel sia lesbica.
Anche su Kitty non mancano i cenni a una bisessualità lungo i decenni, ma questa è un’altra storia.
Minoranza oppressa che sviluppa dei poteri, spesso visibilmente evidenti, durante la pubertà. Insomma, davvero, in sessant’anni di storie più espliciti di così sui temi trattati tra le righe non si poteva essere.
Caro Marco, come diciamo in Sicilia ci pirdistuvu tempu a trattare certi argomenti spigolosi per un certo governo e per alcuni dei vostri fan del fumetto. Ma credo fortemente che se ne continui a parlare... beh credo proprio che alla fine si ricrederanno e per quelli che so di coccio pacienza 😅
PS: il dubbio che il tizio che ha scritto il commento da cui parte la mia discussione sia l'autore del famigerato articolo di cui sopra, solo con un altro nick, ovviamente ce l'ho