30 "Quello che fa Spider-Man"
Dell'arrivo in America delle mie Spider-storie, della prossima a venire pubblicata, di un bilancio del Trapani Comix, degli appuntamenti a Etna Comics e due parole su IA, Palestina, e cattivo gusto
Scusate il ritardo. La scorsa settimana, come prevedibile, sono rimasto impelagato nei preparativi del Trapani Comix e per la prima volta da novembre ho saltato un appuntamento con i fedeli seguaci di Zona Negativa. E sono state due settimane ricche di avvenimenti che ho il piacere di condividere, a partire dall’annuncio di…
Spider-Man: Homeroom Heroes
Pochi giorni fa Marvel ha annunciato che a settembre lancerà una nuova serie di Spider-Man… scritta (anche) da me. Le storie che io e Steve Foxe stiamo scrivendo ormai da due anni, parzialmente già pubblicate in USA in volume, arrivano nel mitico formato “albetto” mensile, due per volta. Spider-Man: Homeroom Heroes si apre con due storie scritte da Steve e disegnate da Arianna Florean e presto vi troverete anche le mie, molte delle quali disegnate dal mitico Claudio Sciarrone.
Intanto, su Spider-Man Magazine…
…la storica rivista britannica è la prima a pubblicare le nostre storie, ormai da più di un anno con diciotto numeri l’anno. Sono stato assente per un po’ da quelle pagine1 ma torno con il numero in uscita la prossima settimana. Il 6 giugno, nei negozi del Regno Unito, arriva Spider-Man Magazine #445, che include una storia in cui ho schierato il nostro Spidey contro la Serpent Squad. Per sua fortuna, a riequilibrare le sorti dello scontro arriverà Capitan America alias Sam Wilson2.
Se volete continuare a vedere queste storie anche in Italia… scrivete all’editore! Mi dicono siano persone in gamba.
Tra l’altro, questo fatto che scrivo storie di Spidey pare sia stato finalmente capito nella mia città, tanto che – dopo anni di fumetti forse poco noti ai più – diverse persone mi hanno riconosciuto o presentato come “Quello che fa Spider-Man” tra i corridoi del Trapani Comix.
Ma com’è andata al Trapani Comix?
In breve, è andata bene, oltre ogni aspettativa. Non sappiamo ancora i numeri ma la “macchina”, sempre più grande e complessa, ha funzionato e gli inevitabili intoppi sono stati minimi. C’è stata una crescita evidente negli afflussi e, direi, anche nell’immagine della fiera. Gli ospiti sono tutti molto contenti, cosa che reputo fondamentale nella riuscita e nel futuro di un evento. Credo che molti siano rimasti impressionati dalla location… abituati come siamo a padiglioni e palazzetti, i giardini nel cuore del centro storico rappresentano una bella novità. In generale, si respirava un’aria di rinnovamento e rilassatezza, e la percezione all’esterno era che l’evento fosse ormai “grosso”. Inevitabile, visti gli spazi ormai stretti della Villa Margherita, tanto che abbiamo dovuto spostare all’esterno alcuni stand.
Per quello che mi riguarda nel mio ruolo di direttore dell’Area Comics e di co-direttore della neonata Area Kids, direi che è filato tutto liscio, piccoli problemi tecnici a parte. Gli incontri sono piaciuti e hanno visto un numero forse inatteso di partecipanti, il nuovo bookshop ha funzionato, sia nelle vendite che nel sistema di turni di firmacopie, le portfolio review sono state molto più partecipate del previsto. Vero, molti altri sedicenti aspiranti fumettisti sono rimasti a casa ma, sapete com’è: vi serva da lezione. Queste occasioni capitano raramente, dalle nostre parti anche molto meno, dunque… peggio per voi.
Ci sono degli highlights, evidentemente, che non posso non citare.
Lo spettacolo di venerdì sera dei Lightsaber Academy, accompagnati dai disegni di Giuseppe Camuncoli sul palco principale. Una delle cose più belle mai fatte su quel palco.
Il panel sui fumetti Disney, con Tito Faraci, Silvia Ziche e due autori del trapanese: Massimo Asaro e Lele Virzì. Il pienone, tante risate e belle riflessioni.
L’incontro sulle “nuove generazioni” con Wallie, Laura Piazza, Giulia Adragna, Cammamoro, Ester Cardella e Laura Tramuto. Tre di loro mie ex allieve, due di loro persone con cui ho lavorato all’inizio della loro carriera. Bello vedere una folta rappresentanza di ex Scuola del fumetto e tante autrici.
Lo spettacolo di pupi siciliani, domenica mattina, in Area Kids. Ci tenevo molto e sono felicissimo di avere chiamato il mio vecchio amico e mito personale Salvatore Inguì e l’Associazione Finestre sul Mondo per portare le “nostre vecchie storie” in mezzo a tante nuove. Molti bimbi, molti adulti.
I laboratori dell’Area Kids erano un’altra scommessa e sono andati benissimo, anch’essi ricchi di giovanissimi partecipanti. C’è da dire che in generale l’intera Area è stata forse la vera grande sorpresa di questa edizione e ringrazio la mia socia Angela Grignano e i ragazzi e le ragazze di Smile Animazione per avere tenuto egregiamente il forte mentre io badavo a mille altre cose. È stato bello, in particolare, vedere la partecipazione crescere giorno dopo giorno grazie al passaparola tra genitori.
Il lavoro dei volontari. Sono il sangue di ogni manifestazione e in una ancora relativamente piccola come la nostra sono ancor più fondamentali. Ringrazio Francesco e Franco (detti Franco e Ciccio, ovviamente) per essere stati eccellenti scudieri.
Lo spettacolo Mai dire Goku nel sabato sera, qualcosa di diverso dal “solito” concerto di noti cantanti di sigle. Un doppio set di TJ Unicorno e un concerto dei Cristiani d’Avena davvero pazzesco. Ci siamo divertiti.
Ero solo tra il pubblico, ma al termine della gara cosplay, con l’annuncio della giovanissima vincitrice3 mi sono commosso. Io e Giandomenico Maglione, uno che di fiere ne sa parecchio e che è venuto appositamente per “saggiare l’aria” e venirmi a salutare, ci siamo guardati con i lucciconi. Giando, ci stiamo ammorbidendo.
Dimentico certamente qualcosa. I ringraziamenti li ho già fatti sui social4 ma qui torno a ringraziare Francesco, Erick, Johnny e Riccardo per la fiducia e la carta bianca, e tutti gli ospiti per avere accettato il mio invito, mettendo a disposizione tempo e professionalità: Cammo, Silvia, Tito, Wallie, Dario, Giulia, Rob, Marco, Ester, Cammamoro, Lele, Emanuele, Laura T e Laura P. Grazie.
Una coda sull’IA
Domenica si è svolto anche un panel sull’Intelligenza Artificiale nel corso del quale ho espanso e aggiornato (a parole) quanto scritto qui mesi fa:
Potete vedere l’intero panel qui, dove mi trovate insieme a Rob di Salvo e Giulia Adragna, intervistati da Vincenzo Marino.
Pochi giorni dopo, sui social e su instagram in particolare ha cominciato a circolare un’immagine fatta con l’IA che – secondo me – è di pessimo gusto. Ne ho scritto brevemente su instagram e vorrei espandere un po’ il mio pensiero. So che “fa figo” anche non parlare del trend del momento, lamentarsi di chi ne parla o parlarne lamentandosi di chi ne parla, ma mi sta a cuore – più che l’immagine – quello che c’è dietro. Una guerra, un genocidio, così raccontati solo attraverso un motto e un fake.
Ho già segnalato in passato diversi account da seguire5 per venire aggiornati con tanto di immagini cruenti, documentate e in trincea – che poi la trincea sono le case, i campi profughi e le strade di Gaza – sul conflitto in corso, uno dei più feroci massacri degli ultimi 150 anni. Credo che l’immagine qui su, invece, anestetizzi e semplifichi l’orrore di questa guerra. Ci sono tante immagini vere da cui attingere se si vuole sconvolgere, documentare, puntare gli occhi su Rafah. Pubblicare un’immagine falsa e con un impatto dovuto solo alla grafica e non al contenuto nasconde sotto il tappeto il genocidio in corso. Distrae, con i suoi colori patinatissimi e quel grosso fake che rappresenta, da quanto sta davvero accadendo.
Non vi invito certo a condividere le foto dei bambini decapitati dalle bombe o delle file di sacchi di cadaveri, dalle gambe maciullate o dei corpi sotto le macerie. Ma c’è molto altro che può raccontare e denunciare meglio questa guerra di un’immagine generata dal computer da un prompter distratto, forse impegnato a pensare a qualche follower in più che a raccontare la verità.
L’immagine, specie dai conflitti, è sempre un racconto ed è spesso anche denuncia. Quella che anche insospettabili hanno condiviso seguendo un trend6, è una cagata che serve a dire in fretta “Ehi, ci sono anch’io con voi”. E non serve a nulla se non a voi stessi.
E per chi mi dirà: “Condivido l’immagine perché è arte e l’arte arriva prima etc etc”, dei veri artisti e fumettisti hanno già contribuito in queste ore riprendendo quel motto (se vi piace tanto), come il sempre bravissimo Matteo De Longis.
A me, per dire, ha colpito molto una serie di fotografie di Hanin Salem del collettivo Untold Palestine, trovate per caso su Instagram. Sarà perché sono “quello che fa Spider-Man”, sarà perché quello che fa Spider-Man in verità è lui, il piccolo Ibrahim Miqdad, che si arrampica sulle macerie
Ci vediamo sotto l’Etna (Comics)
Lo spazio è tiranno, ma riesco a dirvi che dal 7 al 9 giugno ci vediamo a Etna Comics. Sarò un po’ in giro per public relations (solitamente di fronte a una granita), avrò dei turni di firmacopie allo stand di Beccogiallo dal 7 pomeriggio al 9 mattina (certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano), e infine il 9 alle 14:00 sarò in Sala Galatea per l’incontro “Dalla nuova linea Ultimate sino alla periferia di Gotham” con Stefano Caselli, Davide Paratore, Giovanni Timpano e Mr. Kent e Doc G di Meganerd.it. Ci si vede lì… nel frattempo, sapete cosa fare:
e/o
Ciao!
– m
Perché ho pur sempre due mani e le giornate sono di 24 ore.
Probabilmente, come fatto in passato, farò una newsletter con i dietro le quinte di questa storia.
17 anni, ne compirà 18 in tempo per partecipare alla competizione nazionale grazie a questa vittoria.
Dai quali, come programmato, presto tornerò a eclissarmi… Giuro!
Come i già citati EverydayPalestine o Motat Azaiza.
Persino delle Ong, che io poi boh.