41 Diffidate dalle imitazioni
Di una mia storia di Spider-Man finalmente disegnata da Lelio Bonaccorso, di un appuntamento imminente e di un paio di serie TV che vi consiglio anche io
Sono rientrato dalle vacanze pochi giorni fa e sono già distrutto. Forse perché per la prima volta da chissà quanto tempo sono state vere ferie, lontano dalla email e dai social, piene di letture arretrate e respiri profondi. O forse perché in un paio di giorni ho ricominciato a scrivere sceneggiature, redazionali, piani editoriali e a continuare a definire eventi da qui a Lucca Comics. Insomma, ho già di nuovo bisogno di ferie.
Invece, sono ricominciate le fiere del fumetto. Riparto da Messina: scrivo queste righe mentre mi trovo in viaggio verso il Messinacon, a bordo del secondo dei tre mezzi di locomozione necessari per attraversare la Sicilia da punta a punta in sole 5 ore e mezza (si spera).
Alla fiera messinese sarò impegnato in dei turni di firmacopie e in un incontro sabato pomeriggio alle 18, intervistato nientemeno che da Lelio Bonaccorso.
E a proposito del mio socio storico…
Spider-Man Team-Up
Questa settimana è uscito nel Regno Unito il n. 449 di Spider-Man Magazine. Anche questo numero contiene una storia scritta da me… stavolta disegnata da Lelio Bonaccorso e Fabio Franchi!
Ebbene sì, come sanno già i suoi numerosi fan, il maestro è da tempo nella squadra di disegnatori di The New Adventures of Spider-Man1, la serie all-ages scritta da me medesimo e Steve Foxe e ideata graficamente da Claudio Sciarrone. Finora Lelio aveva illustrato un paio di episodi sceneggiati da Steve, ma qualche tempo fa i pianeti e le schedule si sono allineati.
La storia si intitola Spy-Dey (sì, sono molto orgoglioso di questo titolo) e vede l’Arrampicamuri in missione per conto di Nick Fury nel bel mezzo di un’invasione di Skrull, gli alieni verdi capaci di imitare le fattezze di chiunque. Ovviamente, non tutto è come sembra e per quanto possibile ho cercato di confezionare una spy-story. Non mancano le citazioni a Mission Impossible e a un bel po’ di personaggi e situazioni dell’Universo Marvel. Basterebbe questa vignetta ambientata in una sala del Progetto Pegasus: a voi, esperti e meno esperti, il piacere di individuare gli Easter eggs.
Spy-Day è scritta da me, disegnata da Lelio Bonaccorso, inchiostrata da Fabio Franchi, con i colori di Francesco Antonelli, il lettering di Arancia Studio e l’editing di Valentina Cambi.
E in Italia?
Me lo chiedete in tanti e vi ricordo che sia Panini che Giunti hanno pubblicato il primo volume della serie in due formati diversi… ma finalmente posso confermarvi che queste storie verranno serializzate anche sull’italiano Spider-Man Magazine, a partire dal n.68, in uscita il 30 ottobre. Lo troverete in edicola e potete prenotarlo in fumetteria dall’ultimo n. di Anteprima.
Only Murders in the Kitchen
In ferie mi sono goduto in tempi stretti anche l’ultima stagione di The Bear su Disney+. Complice l’inspiegabile (oggigiorno) distanza dalla messa in onda in USA, avevo leggiucchiato alcuni commenti che mi avevano lasciato interdetto: “Non succede nulla” è la sintesi più frequente. Per chi non lo sapesse, The Bear racconta di Carmine Berzatto, giovane chef che lascia la stressante carriera in un ristorante stellato a New York per salvare e trasformare la modesta panineria di famiglia a Chicago. Sintesi imperdonabile ma apprezzerete di più la visione, se non avete ancora provveduto.
Che dire? Anzitutto credo proprio che questa terza stagione sia la prima metà del terzo e ultimo atto. La serie si concluderà con la quarta, che tra l’altro è stata girata insieme alla precedente. Inoltre, se parliamo di eventi in senso stretto, in questa stagione si contano almeno due funerali, una nascita, una origin story e un paio di risoluzioni di rapporti tra i personaggi.
Ci sono due “puntate gioiello”, come l’ormai mitica 2x06, la pluripremiata Fishes che già da sola varrebbe l’intera serie. Mi riferisco alle puntate 6 e 8, drammatiche e tesissime, e quando le vedrete - se non lo avete ancora fatto - mi capirete. E c’è anche spazio per un paio di esercizi di stile2 nella serratissima prima puntata, Tomorrow, e nella terza, Doors, tra l’altro diretta dall’italiano Duccio Fabbri. Sì, c’è un’abbondanza di camei di volti noti ma non mi hanno disturbato e sì, chi si aspettava risvolti da telenovelas sarà deluso. Questo perché – pare valga la pena ricordarlo – The Bear non è una serie d’azione, un giallo o appunto una telenovelas: è una dramedy su due famiglie disfunzionali, i Berzatto e la “famiglia” del ristorante, dalle vite molto reali. A volte la vita non si muove per salti improvvisi e colpi di scena ma gli eventi sedimentano, spesso per poi esplodere. E non c’è nulla di male se il protagonista risulti a volte antipatico, fallibile, il villain della propria storia. Non lo siamo talvolta un po’ tutti?
Ecco, se proprio devo trovare un difetto è l’insolita assenza dei miei adorati Wilco dalla colonna sonora di questa stagione.
Se invece volete un susseguirsi ansiogeno di eventi, sorprese, svolte, recitazioni sopra le righe e una trama che sfida la vostra intelligenza per poi farvi dire a fine stagione “Sì, sono intelligente”, martedì scorso sempre su Disney+ è arrivata la quarta stagione di Only Murders in the Building. Non credevo che questa deliziosa serie sarebbe andata oltre la seconda stagione, figurarsi arrivare alla quarta, per la sua stessa struttura. In breve: l’insolito trio composto da una Millennial dal passato complesso, un regista teatrale in rovina e una vecchia e mediocre gloria della TV si è trovato a investigare su degli omicidi nel proprio palazzo. Da quelle indagini hanno realizzato un podcast (intitolato Only Murders in the Building, appunto) ma gli omicidi misteriosi sono continuati… e così la loro attività e amicizia.
Se questo primo episodio è una buona indicazione, anche stavolta il trio di Steve Martin, Selena Gomez e il mai troppo lodato Martin Short sarà incastrato nel solito mix di drammi personali e crime. L’ambientazione di questa stagione, Hollywood, permette già da subito alla serie di non prendersi sul serio e ironizzare su sé stessa e i suoi difetti. Incluse quelle forzature nella seria a cui siamo ormai tanto abituati da riderci sopra (come la “scena del buco della serratura”), invece di infastidirci perché non dovrebbero funzionare in un giallo. E anche qui abbondano i camei di alto profilo, ben pronti a prestarsi all’autoironia della serie.
È tutto, torno a contare i cantieri sulle autostrade siciliane e a concentrarmi sul sogno di infrastrutture esistenti che funzionino. Altro che ponte.
A rileggerci,
– Marco
E tutto per merito suo, visto che è stato convocato dall’editor. Quindi, non pensate che io abbia il potere di farvi disegnare per la Marvel. Vi vedo già lì, pronti a mandarmi il vostro portfolio millantando antiche amicizie perché ci siamo incrociati a Piazza Anfiteatro 15 anni fa…
Anche se da quel punto di vista l’intera puntata in piano sequenza della prima stagione (la 1x07) resta insuperato, con Spiders Kidsmoke dei Wilco in sottofondo…