15 Merito di Alfredo
Di Sanremo (poco, promesso), dell'addio ad Alfredo Castelli, di un libro per imparare a fare fumetti e di un corso, di una locandina dove c'è il mio zampino, di un evento dove mi troverete presto.
È la settimana del Festival di Sanremo, lo sapete. Da qualche tempo ho scoperto il gusto social(e) di cazzeggiare commentandolo in diretta. Fino all’anno scorso lo facevo su Twitter (mi manca), quest’anno ho detto qualche minchiata su Facebook ma ci trovo meno immediatezza (però più interazione). Se siete tra quelli di “che palle Sanremo”, pazienza. Ho bisogno anche io di staccare il cervello, ogni tanto, sapete?
Che poi guardare Sanremo è come guardare una partita della Nazionale non seguendo il calcio. Un rito collettivo per far parte di una comunità, un grande gioco di rete e nella rete (reso ancora più tale dalla vicenda incredibile del Fantasanremo), una finestra sul trash e sul paese reale. E la vicenda della sponsorizzazione delle scarpe di un’azienda italiana tramite un mortificante (?) ballo del Qua-qua di una star hollywoodiana direi che ne è una perfetta sintesi (se non sapete di che sto parlando, meglio per voi).
Mercoledì mi è tornata in mente una vecchia striscia su Sanremo archiviata nella mia memoria. Un’associazione di idee che ho fatto per il peggiore dei motivi.

Se ne va un galantuomo
In questi giorni, la mia bolla – i miei colleghi, i miei amici, i lettori e autori come me – sta piangendo Alfredo Castelli. Colto, ironico, gentile, curioso, brillante, poliedrico, geniale sono gli aggettivi che ricorrono più spesso. Alfredo lo conoscevo più da lettore (soprattutto di Martin Mystere) che di persona, ma tutte le volte che ci siamo incontrati e abbiamo chiacchierato ho percepito tutte quelle qualità succitate, inclusa un’umiltà tipica dei veri maestri.
Ricordo un evento a Lucca Comics del 20121. Ero il giovane virgulto tra i veterani, chiamato a parlare di graphic journalism in mezzo a mostri sacri come il compianto e mai troppo lodato Mino Milani e, appunto, Alfredo Castelli. Entrambi, al termine dell’incontro, mi raggiunsero per chiacchierare. Dovettero cacciarci fuori dalla sala e continuammo a parlare fuori, nell’umido pomeriggio lucchese. Non è cosa poi tanto comune, nel nostro piccolo mondo, che un veterano si interessi alle parole dell’ultimo arrivato, figurarsi complimentarsi2. Se ci penso ho ancora i brividi3.
Di Alfredo Castelli non si poteva non amare la cultura enciclopedica, la curiosità vivace, la versatilità facilmente riscontrabile nel suo curriculum elencato spesso in questi giorni. Alcuni miei amici lo conoscevano meglio di me e in giro per la rete trovate belle testimonianze più vicine. Volevo però ricordarlo anche io, essendo uno tra i tanti sparsi tra qualche generazione a essergli riconoscente. Non posso essere al funerale che è in corso questa mattina a Milano, ma sono certo ci sia tantissima altra gente riconoscente a salutarlo.
Come si diventa autore di fumetti
Se molti autori oggi gli sono debitori si deve anche a un libriccino entrato nel mito. Nel luglio del 1983 Alfredo Castelli assunse la direzione dell’ormai storica rivista Eureka insieme a Silver. Per l’occasione venne allegato alla rivista un pamphlet ormai introvabile, se non nei mercatini dell’usato o in un pdf che gira da anni per canali non ufficiali: Come si diventa autore di fumetti. Grazie ad Anafi (che ne pubblicò una ristampa anastatica trent’anni fa) e al mai troppo lodato sito AfNews quell’albo è ora liberamente scaricabile da qui.
Una cosa in cui insegno
Non ho la pretesa di essere un insegnante o un divulgatore bravo come Castelli, ma mi hanno chiamato nuovamente a insegnare al Master di Sceneggiatura organizzato dalla Scuola del Fumetto di Palermo. Ci sono ancora posti, dunque se vi servono più info scrivete a info@grafimated.com.
Una cosa in cui c’è il mio zampino
Da qualche mese sono il responsabile “Area Comics” del Trapani Comix, con l’idea di rendere gradualmente sempre più ampia, importante e di spessore l’area fumetto nella fiera della mia città. Rispetto a quanto scritto qualche giorno fa sull’andazzo della formula “Comics & Games”, insomma, c’è la volontà di ridare spazio al significato letterale di quella parola: fumetti. Dunque autori, disegnatori, mostre, workshop, e molto altro ancora che sveleremo a tempo debito. Intanto, posso mostrarvi la locandina, opera di un Fumettista con la maiuscola e un caro amico, Giuseppe Camuncoli.
Una cosa in cui mi troverete
Restando a Trapani, vi ricordo che venerdì 16 alle 18 mi trovate alla Bibilioteca Fardelliana, intervistato da Giacomo Pilati su Per amore di Monna Lisa, il mio ultimo fumetto edito da Feltrinelli e disegnato dal maestro Lelio Bonaccorso. La mia città è finalista come Capitale Italiana del Libro anche per le tante rassegne che ha ospitato (tra cui la mia InChiostro d’Autore dal 2015 al 2019) per cui fa piacere dare un piccolo contributo. Poi ci sarebbe tanto da dire su questa candidatura4 ma lo farò senz’altro in un’altra occasione. In questo momento serve solo fare il tifo, un po’ per campanilismo un po’ per intelligenza, perché se l’operazione va a buon fine potrebbe dare bei frutti per la città.
Non mi resta che augurarvi buon fine settimana sanremese, buon Carnevale e buon quello che vi pare.
A rileggerci,
– Marco
Si intitolava “Giornali e giornalismo a fumetti”, parteciparono Pier Luigi Gaspa (moderatore e organizzatore dell’evento), Alfredo Castelli, Mino Milani, Fabio Licari, Padre Stefano Gorla, Luca Raffaelli, Matteo Stefanelli, Giulio Giorello e il sottoscritto.
Mi successe qualcosa di simile qualche anno prima con un altro grande, Sergio Bonelli. Non li fanno più così.
So che è una brutta abitudine social parlare dei morti parlando di sé, ma credo capiate che in questo caso voglio sottolineare le qualità della persona scomparsa, mica le mie.
Incluso il fatto che la sala lettura della suddetta biblioteca sia chiusa da quasi due anni…